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Eiaculazione precoce


Varie definizioni

Una delle prime definzioni è quella proposta da H.S. Kaplan nel 1974 che definisce eiaculatore precoce quella persona che non ha il pieno controllo del riflesso eiaculatore nella maggior parte dei rapporti sessuali.
Un’altra definizione considera invece il tempo come un elemento cruciale indipendentemente dalla capacità di controllo. Partendo da ciò che avviene nelle altre specie considera eiaculatore precoce quell’uomo che nella maggior parte dei rapporti ha un riflesso eiaculatorio che avviene entro i primi 15 secondi o 15 spinte.
Il Gruppo Italiano di Studio sull’impotenza GISI (nel 1994)ha definito l’eiaculazione precoce la situazione in cui uno dei partner raggiunge l’orgasmo prima dell’altro in almeno il 50% dei casi, e/o comunque entro 2 minuti dall’inizio dell’interazione stessa.
L’ultima ed attuale accettata definizione di eiaculazione precoce è quella del DSM V, che
definisce l' iaculazione precoce come la più comune delle disfunzioni sessuali maschili , ed è quela eiaculazione che si verifica prima che la persona lo desideri a causa di una resistente e persistente assenza di ragionevole controllo volontario dell’eiaculazione e dell’orgasmo durante l’attività sessuale» .
La precocità, dunque, non implica necessariamente il concetto di tempo, ma possiamo affermare che c’è precocità quando è assente il controllo volontario sul riflesso dell’eiaculazione.

Epidemiologia del disturbo
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Da una intervista su una popolazione di maschi di età compresa tra 50 e 60 il dato di prevalenza della eiaculazione precoce, cioè di eiaculazione non controllata, era del 32% ed inoltre il 22% riferiva di non avere attività sessuale.

Se invece analizziamo i tempi di durata del rapporto sessuale abbiamo riscontrato che i’86% dei pazienti dello stesso campione di maschi esaminati riferiva avere rapporti di durata maggiore di 15 secondi e soltanto il 14% durava meno 15 secondi.


Etiologia
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Dal punto di vista clinico è possibile distinguere una eiaculazione precoce:
primitiva, quando si presenta fin dai primi rapporti sessuali;
secondaria, quando si verifica dopo un periodo di durata variabile di normalità sessuale . Si distingue, inoltre, una eiaculazione ante ed intra portas a seconda se avvenga prima o durante la penetrazione.

Cause della eiaculazione precoce

Le cause sono molteplici e si distinguono in:

  • Organiche
  • Psicologiche (80%)


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Cause Psicologiche

Le cause psicologiche, sono la maggioranza (circa l’80%).

L’ansia, così come nel deficit erettile, ha un ruolo determinante nella genesi di questo disturbo, in quanto, proprio nel momento in cui l’uomo raggiunge alti livelli di eccitamento inizia a provare forti sentimenti d’ansia che determinerebbero un orgasmo involontario. Il soggetto per evitare ciò limita le stimolazioni genitali al minimo, riduce i tempi dedicati alle attività preliminari, si concentra in maniera eccessiva sul problema ed è costantemente preoccupato per la propria attività sessuale col risultato di deprivare di ogni aspetto piacevole la propria esperienza sessuale. Questo atteggiamento di controllo della attività sessuale può determinare un blocco non solo del desiderio, ma anche del comportamento sessuale; il soggetto inizierebbe a vivere con timore ogni rapporto, a tal punto da sviluppare ansia da prestazione, che in breve condurrebbe il paziente all’allontanamento e all’evita mento del rapporto sessuale. Frequentemente capita che si instauri un deficit crettile secondario proprio a causa dell’ansia da prestazione. La difficoltà a esercitare un controllo volontario sul proprio riflesso eiaculatorio genera nell’uomo sentimenti di inadeguatezza sessuale, perdita di autostima e sensi di colpa per non riuscire a soddisfare la partner. Dal punto di vista psicoanalitico tale disfunzione è considerata invece come l’espressione di inconsci desideri sadici, punitivi ed ambivalenti nei confronti delle donne, desideri determinati da una immaturità emozionale del soggetto. Attraverso una eiaculazione precoce, infatti, l’uomo arrecherebbe dolore e delusione nella donna, che rappresenta la figura materna, e il sintomo, espressione di un conflitto rimosso, non diverrebbe cosciente. È sulla base di quanto detto che scopo del processo psicoanalitico è quello di scoprire e risolvere i conflitti edipici inconsci sottostanti al disturbo eiaculatorio. La psicologia comportamentista ritiene che l’origine del disturbo sia da attribuire a prime esperienze sessuali vissute in maniera traumatica dall’individuo. Secondo la prospettiva delle terapie relazionali tale disturbo sorgerebbe all’interno delle coppie, nelle quali vi sono sentimenti inconsci di rifiuto e di ostilità, oltre a lotte di potere. Per questo motivo è fondamentale per la comprensione e la risoluzione del disturbo che si consideri la coppia nel suo insieme, poiché il mantenimento del disturbo è determinato da problematiche relazionali insite nella coppia, quali la mancanza di una comunicazione aperta, che favorisce all’interno della coppia sentimenti di collera ed astio.

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DIAGNOSI

Dal punto di vista diagnostico è necessaria la raccolta dell’anamnesi, un accurato esame obbiettivo, che comprende l’esame del pene e l’esplorazione rettale per la valutazione della ghiandola prostatica al fine di evidenziare patologie specifiche come noduli tumorali e soprattutto una prostatite cronica responsabile del problema. La corretta contrazione dei muscoli del piano perineale e la valutazione del riflesso bulbo cavernoso ci può aiutare a comprendere le cause di una disfunzione così poco definibile da punto di vista diagnostico.


ANAMNESI
ESAME OBIETTIVO GENERALE E DEI GENITALI
SPERMIOGRAMMA
SPERMIOCOLTURA, URINOCOLTURA, E TEST DI MEARES STAMEY
ECOGRAFIA PROSTATO VESCICOLARE

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TERAPIA DELLA EIACULAZIONE PRECOCE


Il trattamento sarà mirato principalmente alla correzione della causa .

Nel caso di processi flogistici in atto a livello prostato-vescicolare, è indicata una terapia antibiotica associata a quella antiflogistica. Nelle
prostatiti acute e croniche, nelle vescicolo deferentiti, è indicata una terapia antibiotica associata a quella antiflogistica ( NdR . L’autore consiglia l’utilizzo per terapie croniche di sostanze a bassa gastrolesività: per questo genere di disturbi si prestano bene i fitoterapici a base di bromelina associata all’escina ed al cranberry come antinfiammatori e l'associazione serenoa repens , zinco, licopene , come antiedemigeni )

Nel caso di motivi iatrogeni , si potrà procedere all’uso di farmaci alternativi a diverso meccanismo d’azione.

Nelle forme idiopatiche esistono dei farmaci ad azione locale e sistemica .
I farmaci ad azione locale, ad azione anestetica, vengono utilizzati sotto forma di pomate da applicarsi sul glande allo scopo di diminuire la rapidità del riflesso eiaculatorio, anche se con un risultato non sempre soddisfacente .

Sono stati suggeriti farmaci ad azione sul sistema nervoso centrale, appartenenti alla categoria dei beta-bloccanti (propanololo). Questi si rivelano capaci di inibire il riflesso eiaculatorio tramite una azione a livello corticale.

Altri farmaci ad azione dopaminergica (fenotiazinici, butirrofenonici, inibitori delle monoaminoossidasi, tricidici, benzodiazepine), agiscono con un meccanismo duplice: a livello centrale, mediante blocco dei recettori dopaminergici postsinaptici, e a livello periferico con meccanismo anticolinergico ed alfabloccante . In questa direzione sono stati utilizzati gli alfa-bloccanti (fenossibenzamina, tamsulosina), specifici per il sistema adrenergico del tratto urogenitale. L’utilizzo di tali farmaci è stato suggerito da due fattori: l’osservazione clinica della scomparsa di eiaculazione inpazienti con vescica neurogena in trattamento con tale sostanza, e la comparsa di difficoltà di eiaculazione in pazienti con ostruzione prostatica sottoposti al medea
simo trattamento .


Ma i farmaci che hanno ricevuto più attenzione sono la Clomipramina e la
Paroxetina, antidepressivi triciclici, in grado di inibire l’uptake della serotonina a livello centrale, con un aumento della latenza di risposta agli stimoli eccitatori e dunque con un ritardo nell’eiaculazione .
Recentemente, alcuni studi condotti con l’utilizzo del Sildenafil, tadalafil, vardenafil
associato ai farmaci antiserotoninergici (Dapagut ) , suggeriscono un miglioramento del disturbo.
Fa parte del corredo farmacologico in aiuto al paziente affetto da eiaculazione precoce e dell'erezione, l' Arginina ad alti dosaggi , almeno 5 grammi al giorno



TRATTAMENTO DELL’ANSIA NELL’EIACULAZIONE PRECOCE

Il trattamento del disturbo eiaculatorio, così come quello erettile, viene affrontato secondo prospettive differenti.
Secondo la prospettiva psicoanalitica la risoluzione del disturbo è possibile tramite un trattamento psicoanalitico che sia finalizzato alla risoluzione dei conflitti edipici inconsci del paziente, conflitti che come abbiamo visto determinano il sintomo. - La terapia comportamentale, considerando il disturbo come espressione di schemi comportamento inadeguati, assegna alla coppia dei compiti mansionali che prevedono la stimolazione del pene da parte della donna. al fine di consentire all’uomo di imparare a percepire le proprie sensazioni premonitorie dell’orgasmo. Le stimolazioni del pene da parte della donna continuano fino al punto in cui l’uomo prova la sensazione premonitoria dell’ orgasmo, a questo punto chiede alla partriodi interrompere la stimolazione che verrà ripresa prima di perdere l’erezione.
Questa procedura dovrà essere ripetuta tre o quattro volte prima che la stimolazione sia prolungata fino all’eiaculazione. Qiesti ed altri esercizi consentono così all’uomo di riconoscere le proprie sensazioni preorgasmiche. Per quanto riguarda i trattamenti per la risoluzione del disturbo di eiaculazione precoce si è
avuto modo di constatare che i più adeguati sono quelli che hanno come obiettivo quello di consentire all’uomo di imparare a riconoscere le sensazioni che preceione dono l’orgasmo.
Veglia sostiene che nel trattamento ditale disturbo l’aspetto più complesso non quello mansionale, bensì relazionale, in quanto “si tratta di un trattamento che prevede l’attivarsi di un buon programma di cooperazione tra i due partner, che devono poter riconoscere con chiarezza come obiettivo congiunto il piacere derivante dal controllo acquisito insieme, lei accettando per un lungo periodo il coito
esigente, lui accettando di occuparsi di se stesso molto più di quanto non fosse abituato a fare”.
possibile che durante il periodo di trattamento, ai primi segni di miglioramento del controllo eiaculatorio, insorgano all’interno della coppia delle resistenze più o meno intense, determinate dall’ansia di cambiamento, che possono pregiudicare il buon esito del trattamento; è perciò fondamentale che tali resistenze siano affrontate e risolte, attraverso sedute psicoterapiche.


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